I miei amici mi accusano spesso di non essere imparziale e di invitare tutti a venire in Thailandia perché egoisticamente vorrei rivederli senza dover per forza rientrare in Italia.
In parte questo è vero ma è anche vero che ritengo questo paese una tappa obbligata non solo per chi ama viaggiare ma anche per chi è sempre desideroso di scoprire e mettersi in discussione.
La cosa che spesso sottolineo quando rispondo alle e-mail di chi mi chiede una mano ad organizzare un viaggio da queste parti è che “la Thailandia non è fatta per il turista per caso: si deve scegliere di venire qui consapevoli di dove si è diretti!”. Una volta fatta la scelta non resta che organizzarsi.

Ovviamente ci sono diversi tour operator che propongono itinerari “all inclusive”, talmente tutto incluso che non ci sarà neppure il tempo di godersi un minuto in più l’affresco nel tempio o il tramonto in spiaggia.
Chi ha sempre mille paranoie e non parla inglese fa di sicuro bene ad acquistare questi pacchetti e, se posso, consiglio di dare un’occhiata a quello che offre Go Asia, uno degli operatori specializzati da sempre sulle destinazioni in Asia.
Chi invece ha una certa padronanza dell’inglese, ha già viaggiato in modo autonomo e vuole avere pieno controllo del suo tempo può senza problemi organizzarsi tutto da solo, dal volo intercontinentale agli spostamenti interni, dai pernottamenti all’itinerario.
Scegliere il periodo
Di sicuro sono le condizioni meteorologiche a influenzare la scelta del periodo del viaggio.
È cosa nota che la Thailandia sia un paese tropicale dal clima caldo-umido tutto l’anno e soggetto al passaggio dei monsoni.
Ma che significa questo in pratica?
Ridurre tutto al fatto che ci sia la stagione secca che si alterna a quella delle piogge non significa nulla: è tutta questione di statistiche, zona del paese e …fortuna!
Partiamo dal considerare la buona sorte: può capitare di avere improvvisi temporali anche a dicembre o gennaio, quando il rischio di precipitazioni è minimo pressoché ovunque, o si possono avere 15 giorni di cielo sereno anche a luglio o settembre, quando il monsone di sud-ovest è in transito sulla Thailandia –impossibile stabilirlo in anticipo, tanto vale accettare con un sorriso quello che sarà.

È importante però dire che solitamente le giornate in cui non smette mai di piovere sono rare anche durante la stagione delle piogge.
Infine: le stagioni variano a seconda della regione.
Nella zona del centro-nord fra novembre e maggio il clima è prevalentemente secco, con temperature più miti da novembre a febbraio, mentre da maggio a novembre si hanno piogge abbondanti. La parte peninsulare della Thailandia ha sulla costa occidentale il monsone di sudovest che porta la pioggia con forti temporali da aprile a ottobre, mentre sulla costa orientale che si affaccia sul golfo tra settembre e dicembre si ha la probabilità maggiore di pioggia.
Se proprio non possiamo fare a meno di sentirci dire quando visitare la “Terra dei Sorrisi” dico che in generale il periodo migliore per visitare la Thailandia è quello che va da novembre a febbraio, quando il monsone di nord-est porta aria fresca e secca; d’altro canto questo è anche il periodo più caro per venire qui quindi meno adatto a vacanze dal budget limitato.
Prima di parlare di voli, hotel e itinerari credo sia fondamentale fare un’importante raccomandazione: fra Italia e Thailandia non esistono convenzioni per quanto riguarda l’assistenza sanitaria quindi, prima di partire, fatevi un’Assicurazione Internazionale.
L’augurio è ovviamente che non vi serva ma, visto che se ne trovano tante anche online a prezzi abbordabili, è sempre meglio non rischiare.
Avete già scelto quando partire? Non vi resta allora che curiosare fra le tante informazioni che si trovano in rete.
Presto vi darò altri suggerimenti su come organizzare tutto da soli per visitare la “Terra dei Sorrisi”.
Articolo di Andrea Bicini