Molti conoscono le bellissime spiagge della Sardegna e in particolare la famosa spiaggia della Pelosa di Stintino. Vero è che questa zona contiene anche altri luoghi più o meno noti, ma sicuramente meritevoli di una visita.
Ecco le 10 cose da vedere a Stintino e Alghero!
Spiaggia della Pelosa e della Pelosetta
La spiaggia della Pelosa è certamente la principale e più conosciuta attrazione di Stintino. Un lembo di sabbia bianca, affacciata su un mare cristallino dalle mille sfumature azzurre e verdi.
Occorre forse altro? Certo, a coronare il panorama è presente una storica torre aragonese del 1578, collocata su una piccola isoletta di fronte a un tratto di spiaggia più piccolo e contiguo alla spiaggia principale: la spiaggia della Pelosetta.
Se volete recarvi a nuoto alla torretta, ricordate di stare attenti ai numerosi ricci di mare che popolano gli scogli. È vietato scalare la torre, anche se i turisti che lo fanno sono sempre numerosi. Una curiosità: intorno alla torre si trovano piante di aglio selvatico.
Chi volesse godere di una vista mozzafiato e scattare foto magnifiche può recarsi alla terrazza collocata sopra la Pelosetta oppure salire sulla strada che porta a Capo Falcone, sul punto più a Nord Ovest della Sardegna.
Da Capo Falcone è possibile godere della vista della duplice natura del mare: calmo e tranquillo alla Pelosa, agitato e mosso dalla parte esterna affacciata sulla scogliera.
Spiaggia delle Saline
Se volete riposare su una spiaggia meno affollata e non amate passare ore a scrollarvi la sabbia di dosso, la spiaggia delle Saline è il posto che fa per voi. Si tratta di un tratto di spiaggia di sassolini bianchi, che si allunga per diverse decine di metri.
Il nome del posto non è casuale: si possono notare gli stagni con le saline proprio dietro alla spiaggia. Se si è fortunati (ma è abbastanza frequente) si possono anche incontrare dei fenicotteri!
Continuando sulla spiaggia delle Saline verso Porto Torres si arriva a Ezzi Mannu, uno “spiaggione” (“mannu” in sardo significa proprio “grande”) che corre fino a Porto Torres.
Cala Lupo e Punta Negra
Gli amanti dei luoghi tranquilli e nascosti troveranno la loro dimensione nella zona di Cala Lupo e Punta Negra. Si tratta di una serie di calette inserite nel tratto che costeggia la strada tra il centro di Stintino e la Pelosa. È possibile percorrere a piedi tutto il tratto attraverso un sentiero che corre sul mare (30 minuti circa di passeggiata).
Cercate lo sperone roccioso che esce dall’acqua e capirete l’origine del nome “punta negra”.
Il centro di Stintino
Il centro di Stintino, borgo di pescatori, merita senz’altro una visita, dopo una bella giornata al mare. Si possono ammirare le casette basse e colorate, il piccolo faro, il porto grande (mannu) e piccolo (minori), cenare negli ottimi ristoranti di pesce o sorseggiare un drink nei locali sulla passeggiata.
Il Parco dell’Asinara
Il Parco Nazionale dell’Asinara è una zona naturale protetta, raggiungibile solo con mezzi o escursioni autorizzate. Stintino è sicuramente il luogo più comodo per partire verso la sua esplorazione.
Il nome suggerisce già cosa si può trovare su quest’isola: asini. Ma non si tratta di asini qualunque, bensì dei famosi asini bianchi, che contrariamente a quanto si possa pensare, non sono una razza particolare, ma asini albini. A causa di questo, è frequente trovarli nascosti all’ombra (la luce li infastidisce) o rintontiti dal caldo e dal sole.
Ma non preoccupatevi: sono i residenti più antichi dell’isola.
All’Asinara non si trovano solo asini ma anche una ricca fauna marina e terrestre. Esiste anche un centro di conservazione delle tartarughe di mare, dove si possono apprendere diverse informazioni su questi animali.
Come se non bastasse, l’isola conta meravigliosi paesaggi, spiagge e… carceri! Eh sì, perché alcuni dei peggiori detenuti degli anni passati (tra cui Totò Riina) sono stati rinchiusi proprio su quest’isola meravigliosa (adesso probabilmente sarebbe il sogno di molti!).
Ma seguiamo l’itinerario con ordine.
I traghetti per l’Asinara arrivano solitamente all’approdo di Fornelli e da qui si procede alla visita del resto dell’isola. Seguendo la strada si incontra il carcere di Fornelli, dove è possibile visitare l’interno con le celle dei detenuti.
Proseguendo sul percorso panoramico si ammira da lontano Cala Sant’Andrea, una splendida spiaggia protetta la cui visita è strettamente vietata. Si giunge quindi a Cala di Sgombro, il punto più stretto dell’isola, dove i due mari sono visibili: da un lato la costa è accidentata e il mare agitato, dall’altra è sabbiosa e il mare calmo.
Si continua fino al centro di allevamento degli asini, dove se si è fortunati si può fare la conoscenza di Severino, l’asino più vecchio dell’isola. A questo punto la strada attraversa la costa snodandosi su un percorso panoramico che passa da Cala Reale e poi da Cala d’Oliva e conta una serie di spiagge da sogno, tra cui Cala Sabina e Cala d’Arena. La maggior parte delle escursioni prevedono uno stop in uno di questi due paradisi.
Lo snorkeling è sicuramente una delle attività consigliate per non perdere la flora e fauna marina.
Visitate il sito del parco per le informazioni sulle escursioni autorizzate e sui mezzi migliori per conoscere l’isola.
Alghero
Il nome Alghero deriva probabilmente dalla parola “alga”, con riferimento alla quantità di posidonia presente in quest’area (anche se la sua origine è ancora misteriosa) e chi è appassionato della regione della Catalunia troverà sicuramente in questa città alcune piacevoli somiglianze.
Il centro con le vie piene di negozi e le chiese merita senz’altro una visita, così come la passeggiata lungomare sopra i bastioni.
Da Alghero partono tutte le escursioni in traghetto per raggiungere Capo Caccia e le grotte di Nettuno.
Capo Caccia
Capo Caccia è un promontorio roccioso raggiungibile via terra o via mare: entrambe le scelte offrono viste differenti ma comunque mozzafiato. Intorno al promontorio si incontrano scogli e isolette rocciose, tra cui l’isola Foradada, così chiamata a causa del foro al centro.
Dal punto più in alto di Capo Caccia parte la scalinata per raggiungere le sottostanti Grotte di Nettuno. Se ci si muove via mare invece il traghetto attracca direttamente all’interno delle grotte.
Grotte di Nettuno
Queste bellissime grotte presentano bizzarre formazioni di stalattiti e stalagmiti che si mostrano su un percorso sotterraneo estremamente suggestivo. Un consiglio per la visita della grotte è quello di portare con sé un maglioncino, perché lo sbalzo termico con l’esterno (specialmente d’estate) può essere notevole.
Le spiagge vicino ad Alghero
Chi soggiorna ad Alghero e non può raggiungere Stintino o vuole rimanere in zona troverà sicuramente una validissima alternativa nelle spiagge delle Bombarde e del Lazzaretto.
La cucina sarda
L’ultimo motivo (ma non in ordine di importanza) per cui vale la pena visitare questa zona della Sardegna è legato al cibo. Ecco alcune delle prelibatezze della zona:
- Malloreddus alla campidanese: gnocchetti conditi con sugo di salsiccia
- Culurgiones: fagottini di ricotta e menta
- Porceddu: maialino arrosto
- Sospiri: biscottini di gusti differenti (frutta, mandorle ecc.)
- Tirichiddi: dolcetti ripieni di mosto d’uva
- Seadas: un fagottino di formaggio fritto e poi ricoperto di miele
- Papassini: dolci di uvetta, mandorle o nocciole
- Casadinas: dolci di ricotta e formaggio
- Pane carasau: disco di pane molto sottile e croccante
Da non perdere anche la crema bruciata, una specialità servita nella gelateria di Stintino, molto simile alla crema catalana (in alternativa anche il gelato è buonissimo!).
Ovviamente in questa zona sono presenti anche diversi piatti di pesce, come gli spaghetti allo scoglio o alla bottarga.
BIO dell’autrice
Federica Bisio è una viaggiatrice accanita, oltre che una grande appassionata di arte. Nella vita si occupa di analisi dati e sicurezza informatica, ma appena può sale su un aereo alla scoperta del mondo. Le sue mete preferite includono le città d’arte, gli scenari naturali e le spiagge.
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Blog di Federica
Foto di copertina di Emiliano Pane su Shutterstock