Dopo la chiusura per lavori nei mesi scorsi, il Museo Nazionale dell’Antartide ha di recente riaperto le porte ai turisti e per l’occasione sono andata a scoprire il nuovo allestimento e tutte le curiosità raccontate al suo interno!
Lo scorso mese di marzo, dopo una serie di interventi allo scopo di restaurare e rinnovare il reparto espositivo, il museo è stato riaperto ed è entrato a far parte di Acquario Village, in virtù della partnership con il Centro Interuniversitario del Museo Nazionale dell’Antartide dell’Università di Genova.
Inaugurato nell’ottobre del 1998, il museo ha come obiettivo quello di far conoscere l’Antartide e l’attività di ricerca che vi si svolge, soprattutto dal punto di vista ecologico e biologico e la valorizzazione delle collezioni biologiche, mineralogiche, paleontologiche e glaciologiche.
Non a caso il museo è dedicato a Felice Ippolito, che è stato un importante geologo ed ingegnere italiano, Vice Presidente della Commissione Scientifica Nazionale dell’Antartide.
Ippolito è stato anche il primo presidente del museo, ed oggi a suo nome vengono assegnati un Premio internazionale e un Premio di ricerca in scienze della terra ogni anno.
Ma torniamo a parlare del percorso museale e della storia che viene raccontata al suo interno, grazie all’uso di plastici, ricostruzioni, filmati e reperti scientifici, e alle parole della nostra simpatica guida Sara.
L’Antartide è un enorme laboratorio naturale per lo studio del nostro pianeta e dei grandi problemi del futuro: si tratta del continente meno esplorato ed uno dei più affascinanti della terra e grazie all’allestimento interattivo e dinamico di questo museo si possono scoprire davvero tante cose.
Ad esempio, per sapere com’era la Terra milioni di anni fa e come si è evoluta l’Antartide basta montare in sella ad una bicicletta e pedalare, e c’è anche un gioco fatto apposta per sapere quanto sono grandi le parti sommerse degli iceberg…
Durante la visita è possibile scoprire il lavoro e la vita quotidiana che i nostri studiosi fanno presso la base italiana in Antartide: la stazione “Mario Zucchelli”, operativa dal 1985 nella zona di roccia granitica chiamata Baia Terra Nova, attiva da metà ottobre a metà febbraio.
La base si sviluppa su una superficie di 7.100 m², della quale si può avere un’idea molto precisa grazie ai plastici che ci mostrano magazzini, laboratori, impianti, alloggi e persino la mensa, nella cui cucina lavora un cuoco napoletano che si prende cura dei palati e degli stomaci dei ricercatori anche così lontano da casa.
D’altra parte, il momento dei pasti rappresenta non solo un fondamentale soddisfacimento dei bisogni nutritivi ma anche una grande occasione di socializzazione tra gli studiosi in una realtà sicuramente non facile.
C’è anche un edificio dedicato al tempo libero, dove si può andare in biblioteca a prendere in prestito libri e dvd; inoltre la presenza della parabola permette di restare in contatto col resto del mondo tramite internet.
Si fa anche la raccolta differenziata: i rifiuti vengono sistemati in appositi fusti assieme alle ceneri prodotte dagli inceneritori e ai fanghi del depuratore, e alla fine della spedizione vengono riportati in Italia ed affidati a ditte di smaltimento specializzate.
Ma come ci si arriva in Antartide?
Le possibilità sono due: durante i mesi più freddi gli aerei C-130 dell’Aeronautica Militare provenienti dalla Nuova Zelanda atterrano sulle piste ghiacciate della Tethys Bay e permettono di arrivare con due mesi di anticipo rispetto all’altro mezzo, ovvero la nave, che imbarca il personale sempre in Nuova Zelanda per poi affrontare 3.500 km di navigazione.
Oltre alla vita nella base italiana di Baia Terra Nova, ci sono tante altre cose da esplorare: nella vetrina dei ghiacci, ad esempio, si può conoscere la biodiversità antartica, il delicato equilibrio della rete alimentare e l’adattamento del corpo dei pesci per resistere all’acqua gelata. (Ma lo sapevi che hanno nel sangue una speciale proteina antigelo?)
Per le caratteristiche estreme, i paesaggi glaciali e la sua natura incontaminata, l’Antartide rappresenta un ambiente unico e davvero affascinante, oltre ad essere un perfetto laboratorio di ricerca, e grazie a questo museo ho scoperto un bel po’ di cose davvero interessanti!
Che ne dici di farci un giro?
Il museo dell’Antartide si trova nell’area del Porto Antico, presso la Palazzina Millo (appena dopo Eataly).
Il prezzo del biglietto è di 6€, ma facendo parte dell’Acquario Village puoi anche scegliere un unico biglietto al costo di 42€ per visitare tutte le più belle attrazioni del porto:
- Acquario di Genova e il Giardino Tropicale “Un battito d’ali”
- La città dei bambini e dei ragazzi
- Galata Museo del Mare (di cui ti racconterò nella prossima puntata!)
- Sommergibile S518 Nazario Sauro
- Museo Nazionale dell’Antartide
- Biosfera
- Bigo Ascensore Panoramico
La visita guidata si svolge ogni sabato e domenica alle 13, 14, 15 e 16. Il costo è di 3€ per gli adulti e 2€ ridotti.
Infine, non può mancare un ringraziamento allo staff del Museo per la gentilezza e l’ospitalità! 🙂