Che tu la conosca per il Verdicchio o per Federico II di Svevia non ha importanza.
Jesi merita lo stesso una visita.
So andao giù nel vallao e ho comprao un gelao al cioccolao.
Di certo non ho bevuto prima di scrivere questo articolo. Vi ho solo riportato la frase che si dice nei dintorni quando si vuole prendere in giro uno jesino.
Un po’ come la “hoha hola hon la hannuccia” che si dice ai fiorentini.
Effettivamente il dialetto jesino non è proprio il massimo, ma almeno è una tra i comuni più grandi delle Marche ed è ricca di storia e arte.
Jesi e l’industria
Tempo fa è stata definita la “Milano delle Marche” per via della zona industriale che la circonda.
Purtroppo oggi, sebbene ci siano sempre molte aziende e industrie, sicuramente sono ridotte rispetto a una decina di anni fa.
Ha chiuso anche la famosa Sadam, quella dello zucchero (Eridania vi dice niente?).
Jesi deve il suo sviluppo soprattutto ai Romani, i quali avevano intuito la sua posizione strategica.
Il passato di Jesi
Come dicevo prima Jesi deve il suo sviluppo ai Romani. La sua nascita però la deve agli Umbri che fondarono “Aesis”.
Il XII secolo per Jesi fu molto importante sia perché divenne Comune e sia perché qui naque Federico II di Svevia.
Anche qui ci furono le guerre tra guelfi (papato) e ghibellini (imperatore), ma nel 1447 tornò definitivamente alla Chiesa.
A spasso per la città di Jesi
Tante sono le cose da vedere a Jesi.
Ad esempio le mura che racchiudono il nucleo originario della città. Un bellissimo esemplare di sistema difensivo opera di Baccio Pontelli… quello che ha progettato anche la Rocca roveresca di Senigallia.
Piazza Federico II sorge dove una volta c’era il Foro romano e dove la tradizione vuole che Costanza d’Altavilla abbia dato alla luce l’imperatore svevo sotto una tenda.
Partendo da Piazza Federico II si può imboccare Via Pergolesi, dove in uno slargo sulla destra (circa a metà via) una lapide indica la casa natale del Pergolesi.
All’inizio di Via Pergolesi si trova il Palazzo della Signoria costruito da Francesco di Giorgio Martini… quello che ha progettato anche il Palazzo Ducale di Urbino. Al suo interno si trovano la Biblioteca comunale e il Museo civico.
Invece dall’altra parte si trova il Teatro Pergolesi, in Piazza della Repubblica. Tutt’oggi è uno dei teatri più importanti per gli spettacoli di musica lirica.
Ancora più avanti, sulla parallela di Corso Matteotti si trova il Santuario di Santa Maria delle Grazie, costruito inizialmente come cappella votiva dopo il periodo di pese a metà del ‘400.
Da vedere nei dintorni di Jesi
- Moie
A circa 10 km da Jesi si trova la seconda fondazione cistercense lungo l’Esino, ovvero la Chiesa di Santa Maria.
- Maiolati Spontini
Da Moie si sale su per Maiolati, a cui è stato aggiunto il nome del musicista Gaspare Spontini diventando così Maiolati Spontini.
Infatti il Museo spontiniano conserva la sua biblioteca personale, mentre nella Chiesa di San Giovanni si trova la sua tomba con un medaglione opera di Antonio Canova.
- Cupramontana
Deve il suo nome al tempio della dea Cupra simbolo dell’abbondanza. Di origine picena, è famosa per un particolare museo: il museo internazionale delle Etichette dei Vini.
- Staffolo
Una tappa al Museo del Vino che conserva un torchio in rovere e pietra del 1695.
Che ne dici allora? Si va a fare un giro a Jesi e dintorni?