Nuova puntata della rubrica su Hong Kong, della nostra amica Stefania. Oggi ci suggerisce una valida alternativa al classico shopping turistico!
Questa volta vi parlo di mercati. Ovvero, street market. Non si può andare a Hong Kong e non farsi un giro attraverso queste bancarelle colorate, tra profumi e odori praticamente sconosciuti.
Ce ne sono ovunque, proprio perché questi mercati sono l’anima della città, dove la gente va a fare la spesa ogni mattina di frutta e verdura fresca, nonché carne, pesce secco e fresco, uova, noodles essiccati, riso, cereali.
Più volte mi sono ritrovata a curiosare tra le bancarelle domandandomi cosa fossero certe verdure… E come si cucinassero. Farsi capire non è facile, perché spesso i venditori parlano pochissimo l’inglese, ma in questi luoghi c’è un mondo da scoprire.
Cibo a parte, ci sono poi i mercati davvero caratteristici, come quello degli uccelli e dei fiori.
Quest’ultimo, il Flowers Market di Mong Kok East (Flower Market Road, Price Edward – MTR exit B1, camminare lungo Prince Edward Road West fino a quando si incontra il mercato) è particolarmente affollato durante il Capodanno Cinese, dove un salto è d’obbligo per scegliere una pianta di buon auspicio per la casa.
Per i cinesi sono beneauguranti i gigli sacri e gli alberi di arancio. Mentre i cosiddetti solanum mammosum plants, frutti di forma conica, di colore dorato, molto coreografici, sono usati per le decorazioni perché si dice che attraggano la fortuna. Se invece si ha bisogno di un aiutino per gli affari di cuore allora è meglio puntare sul fiore di pesco.
Poco distante, si trova il Birds Garden (precisamente tra Yuen Po Street e Boundary Street), che offre la possibilità di vedere da vicino tante specie molto diffuse in Asia. Prendiamo i pappagalli. Ve ne sono tantissimi, piccoli e grandi, coloratissimi. Con le piume di velluto. E poi, un mare di gabbiette. In teak e bambù.
Che non servono soltanto come casetta per gli uccelli; i locali, infatti, le usano anche per portare gli uccellini in giro.
Non è raro vedere cinesi che passeggiano nei parchi con gabbiette al seguito.
Qualche ora passata qui è davvero speciale. Se non altro serve per toccare con mano una realtà locale di cui non tutti conoscono l’esistenza.
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Articolo di Stefania Lupi