In questo articolo ti racconto il mio weekend in Ciociaria, un luogo che vale davvero la pena visitare.
La Ciociaria è un territorio a sud di Roma che comprende 91 comuni del Lazio, identificato con la provincia di Frosinone, ma senza effettivi limiti geografici. Il nome deriva dalle ciocie, tipiche calzature laziali usate dai pastori e dai contadini.
Ho scelto di trascorrere un weekend in Ciociaria per puro caso, volendo approfittare dell’offerta di una notte gratis in occasione del B&B Day. Tra varie opzioni mi sono detta: perché non provare una zona d’Italia poco frequentata dal turismo, ma dove c’è ancora molto da scoprire?
Ho prenotato una stanza matrimoniale presso il B&B Rocca di San Leucio a Veroli, incuriosita dalla descrizione della struttura che promuove il turismo sociale.
Ho raggiunto Veroli insieme a mio marito il venerdì in tarda serata, accolta da un meraviglioso panorama notturno su tutta la valle circostante. Cristiano, uno dei cordialissimi gestori della struttura, ci ha ricevuto descrivendoci la scopo sociale del progetto del B&B gestito dalla Cooperativa Diaconia, rimandando un approfondimento alla mattina seguente.
Il giorno successivo, dopo aver gustato una colazione ricca di prodotti equosolidali (acquistabili in loco o nel negozio che si trova a Frosinone) con buonissime marmellate di frutti tropicali, il ciambellone e le squisite ciambelline al vino rosso, abbiamo domandato a Daniele, l’altro gestore del B&B, indicazioni su cosa visitare in Ciociaria.
Seguendo i suoi preziosi consigli abbiamo intrapreso il nostro breve tour partendo proprio dalla visita del piccolo ma bellissimo centro storico di Veroli, cittadina arroccata a quasi 600 mt s.l.m., dove la storia ha creato una armonica combinazione di stili architettonici, dal medievale, al romanico, senza tralasciare il gotico. Veroli è particolarmente nota per i Fasti Verulani, un raro esempio di calendario romano marmoreo, situato all’interno del cortile di Casa Reali.
A pochi chilometri da Veroli, in località Collepardo, abbiamo visitato la Certosa di Trisulti in stile gotico e barocco. Il bellissimo monastero vede le sue prime origini grazie a San Domenico da Foligno, che costruì nelle vicinanze dell’attuale complesso, un’abbazia benedettina di cui restano solo dei ruderi. La struttura odierna fu costruita nel 1204 e assegnata ai Certosini. Negli anni la struttura ha subito numerose modifiche e ampliamenti. All’interno è visibile l’antica farmacia, ormai in disuso e divenuta museo. Durante la nostra visita abbiamo incontrato Roberto, il tutto fare della Certosa, che ci ha illustrato molto minuziosamente ogni elemento pittorico e storico del museo, ricco di oggetti e utensili per la produzione di medicinali, di antichi volumi e di affascinanti, quanto misteriosi, affreschi del pittore napoletano Filippo Balbi.
Conclusa la visita abbiamo ricevuto un invito a pranzo da Pierluigi di @TurismoOggi che ci ha accolto calorosamente nella sua Fiuggi. La Locanda dove abbiamo consumato il pasto è un localino situato in un bel vicolo della città, a conduzione familiare, che propone pasta fresca fatta a mano e prodotti tipici.
Buonissimo il Cesanese del Piglio, vino locale che ha origine da vitigno autoctono, a produzione limitata. Pierluigi ci ha guidato in una piacevole visita di Fiuggi, città molto bella, con un centro storico dove ogni vicolo e ogni scorcio riescono a incuriosire. Fiuggi è famosa per le terme e le fonti, è un centro attrezzato per il turismo e gode di popolarità per chi ama il relax e il benessere, ma anche per chi ama passeggiare per stradine e piccole piazze osservando i monumenti storici e le antiche abitazioni della città alta.
Di particolare interesse è il ghetto ebraico sito in zona Via della Portella e Via del Macello, denominato Casa degli Ebrei, dove di recente è stata rinvenuta una pietra incisa raffigurante una menorah. Nei pressi è collocato una sorta di leggio con una riproduzione di un libro che racconta la storia del quartiere.
In serata abbiamo fatto una breve sosta a Isola del Liri, cittadina situata sulla diramazione del fiume Liri, nota per essere uno dei rari esempi di città con una cascata nel pieno centro (sembra sia l’unica in Italia). L’incessante pioggia, che non ci ha abbandonato per tutto il giorno (e anche quello seguente), rende lo scenario magico, impressionante. Di notte, grazie a un’illuminazione perfetta che ne sottolinea la potenza e il bellissimo Castello Ducale sullo sfondo, la cascata è davvero impressionante.
Il secondo giorno del nostro weekend in Ciociaria abbiamo visitato Arpino, la città di Marco Tullio Cicerone, politico, avvocato, filosofo e scrittore romano: il modo di dire “fare da Cicerone” è legato alle sue grandi abilità oratorie. Nella piazza principale di Arpino è stata eretta una statua dedicata al filosofo; nella città è inoltre interessante recarsi all’Acropoli con la famosa Torre di Cicerone e le mura poligonali o ciclopiche, presenti in quasi tutti i centri urbani della Ciociaria.
Immancabile una visita all’Abbazia cistercense di Casamari, nome che deriva da “Casa di Mario”, cioè patria del console romano Caio Mario, che nacque in queste zone. L’architettura gotica è una delle più importanti in Italia e la liturgia è in canto gregoriano.
Merita una visita anche Fumone, cittadina nota per il suo castello, che ospitò in prigionia Papa Celestino V, il quale vi morì nel 1296. Il castello è aperto al pubblico e si può visitare solo con una guida, la visita dura circa 40 minuti.
Il nostro weekend si è concluso ad Anagni. Probabilmente la località più celebre della Ciociaria, gode dell’appellativo “Città dei Papi”, per aver dato i natali a quattro papi ed esserne stata dimora.
Il monumento più importante di Anagni è sicuramente la Cattedrale, dove spicca la cripta, “La Cappella Sistina del Medioevo”, caratterizzata da numerosi affreschi del Duecento italiano, una pavimentazione originale e archi romanici. La città presenta numerosi altri complessi architettonici di rilievo, come il duecentesco Palazzo di Bonifacio VIII e la Casa Barnekow, splendida dimora del famoso pittore svedese omonimo.
Due giorni non sono sicuramente sufficienti per visitare la Ciociaria, ma sono abbastanza per rendersi conto di quanto questa terra abbia da offrire.
Cittadine solitarie, paesaggi naturali spesso incontaminati, una tradizione culinaria impeccabile, ma soprattutto la premurosa accoglienza degli abitanti, rendono la Ciociaria un luogo perfetto per sostare a lungo, per riflettere ed osservare con nuova curiosità un mondo che è parte integrante della storia del nostro Paese.
Un grazie affettuoso a Cristiano e Daniele del B&B Rocca di San Leucio, con l’augurio che il loro progetto di turismo sociale possa diffondersi sempre più in Italia e all’estero e un grazie a Pierluigi per averci offerto un pranzo meraviglioso e per averci fatto da Cicerone in terra di Cicerone.
« Historia est testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis » (Cicerone, De Oratore 2.36)