Stefania ci parla di Hong Hong, di cosa vedere per farsi un’idea della città, dove fare shopping e mangiare.
Per me, che faccio la pendolare da anni, ormai è normale riconoscerne l’odore, appena sbarcata dall’aereo; ma chi ci arriva per la prima volta, dopo un volo di 12 ore dall’Europa, viene accolto dall’insieme di spezie, incensi, cibo e dal caldo penetrante che avvolge ogni cosa.
Hong Kong, ovvero la città dove la vita è tutto un mix: grattacieli e templi taoisti, gioielli in miniatura che soffocano schiacciati da giganti di vetro e cemento; negozi ultrachic e botteghe artigiane. E poi mercati con mille tipi di frutta e verdura, pesci, polli, anatre.
Proprio questo strano equilibrio è il segreto di Hong Kong, sette milioni di abitanti, ammassati in pochi chilometri quadrati di terraferma, che dopo 150 anni, nel 1997 è tornata alla “madrepatria” Cina ma senza cambiare i suoi ritmi di sempre.
La skyline è in continua trasformazione. Da Central, svetta Two International Finance Centre (Two IFC), dritto come un fuso, mentre da Kowloon supera tutti l’ICC. Inernational Commerce centre, che supera i 100 piani e offre proprio in cima una visione a 360 gradi della città.
Impossibile vedere tutto, ma per farsi un’idea di ciò che la città può offrire si può iniziare, salendo con la ripidissima cremagliera al Peak, da dove si ammira un panorama mozzafiato; vista dall’alto la giungla di grattacieli è ancora più fitta, mentre la strada panoramica attorno alla montagna permette di vedere tutta l’isola, compresa Aberdeen, ora quartiere con palazzi di lusso e un tempo villaggio di pescatori, dove restano ancora pochi sampan, le case galleggianti.
Prima di lasciare l’Island è d’obbligo un salto a Stanley Market, tempio dello shopping dove si trovano a buoni prezzi (ma la contrattazione è d’obbligo!) pashmine, giacche, di seta e varie “cineserie”; ma prima fermatevi alla spiaggia di Repulse Bay e andate a toccare la pancia del Budda (porta fortuna!).
Se amate l’antiquariato, non fatevi scappare Hollywood Road, a pochi passi da Central, una fitta sequenza di botteghe dove si possono trovare veri cimeli. Prima di passare sulla terraferma, fate tappa a Pac ific Place, The Landmark e IFC, lussuosi centri commerciali dove espongono le più grandi firme italiane e straniere.
Un giro in ferry è il modo migliore per assaporare il cambio di prospettiva della città. Giunti sulla terraferma, a Kowloon, sbizzarritevi di nuovo.
Al Jade Market si contrattano giada, perle, pietre dure, monili di conchiglie; poi puntate su Mong Kok, uno dei mercati più caratteristici per cibo e abbigliamento. E dopo il caos fate tappa a Wong Tai Sin, il tempio che prende il nome dalla più amata divinità taoista di Hong Kong, dove la gente porta offerte votive agli dei (polli arance, ghirlande di fiori), e si ferma in preghiera. Ma chi ha voglia può anche farsi leggere la mano dagli indovini.
All’ora di cena a Kowloon apre Temple Street, il mercatino che va avanti fino a mezzanotte, paradiso di chi ama lo shopping dalla A alla Z.
Per la cena, potete scegliere tra centinaia di locali sparsi sulla Nathan Road, la via principale, o infilarvi nel labirinto di stradine di Mong Kok, affollata di piccoli ristoranti che offrono cucina asiatica. L’unico neo, a volte è il menù, scritto solo in cinese: in questo caso non vi resta che affidarvi alla sorte…
Prima di lasciare Kowloon, passeggiate sulla Promenade e L’Avenue of The Stars, in omaggio alla più famosa strada delle stelle hollywoodiana.
Se invece scegliete di passare la serata sull’Island, per il dopocena e l’happy hour nel quartiere più famoso di Hong Kong, Lan Kwai Fong, in Central, trovate un locale dietro l’altro; più in là, a Soho, lungo la South Hollywood Road, ci sono altri ristoranti. Wanchai, infine, patria di Suzie Wong, è perfetta per chi vuole fare l’alba, con molti locali e club aperti 24 ore su 24.
Informazioni utili su Hong Kong
Hong Kong è collegata quotidianamente con Cathay Pacific Airways che ha un volo diretto da Milano e Roma.
Non serve il visto. Ma occorre il passaporto con validità superiore ai 6 mesi.
All’arrivo, si deve compilare una “landing card” che vi verrà timbrata in doppia copia e che restituirete quando ripartirete. Il permesso di soggiorno turistico dura tre mesi.
Dove dormire: la scelta è vastissima. Gli hotels consigliati si trovano sul sito Discovering Hong Kong.
Vi basta per cominciare? Altri dettagli nella prossima puntata…
Articolo di Stefania Lupi