Passegiando per Roma: conosci l’Aventino? Una visita guidata e un buono sconto per te!
Sappiamo bene come Roma sia sorta tra i mitici sette colli e come l’Aventino sia stato uno dei protagonisti assoluti.
Nel mito di fondazione Remo scelse infatti proprio questo colle per avvistare gli uccelli in volo durante la famosa disputa con il fratello Romolo per la scelta del luogo su cui far sorgere la nuova città. Vinse poi Romolo che uccise il fratello ed edificò Roma sul Palatino, proprio il colle che fronteggia l’Aventino.
Quest’ultimo però, proprio per la vicinanza alla città e al suo bene più prezioso, il fiume Tevere, divenne fin dall’inizio punto strategico e quartiere abitativo. I plebei infatti lo scelsero per costruirvi le proprie residenze divenendo fin da subito una zona dal forte carattere popolare e mercantile (anche ovviamente per la presenza del vicinissimo porto fluviale dell’Emporium).
Il suo aspetto iniziò a mutare durante il periodo imperiale quando i ricchi patrizi iniziarono a farvi costruire le proprie sontuosissime dimore, tra cui vi erano anche le case private di Traiano e Adriano prima che divenissero imperatori.
Questo nuovo status aristocratico fu probabilmente la causa della sua totale distruzione durante il sacco di Roma avvenuto per mano di Alarico I nel 410.
Non vi erano solo ricche domus in epoca romana, ma anche terme, una stazione dei vigili del fuoco e numerosissimi edifici religiosi, come per esempio il tempio di Diana e quello di Minerva, il tempio di Giunone Regina e quello di Mercurio verso il Circo Massimo.

E proprio per la sua vicinanza al porto, area di scambio commerciale e per questo frequentato da genti provenienti da tutte le parti dell’impero, in epoca tarda iniziarono ad essere edificati anche santuari dedicati a divinità orientali come per esempio i mitrei che oggi si trovano nei sotterranei delle chiese di Santa Prisca e Santa Sabina.
Ma le ricchezze custodite sulle pendici dell’Aventino non risalgono solo all’epoca romana, anzi. Numerosissime sono le chiese e le basiliche che si trovano sul colle (forse proprio per “cancellare” questo suo passato così pagano), la maggior parte delle quali edificate proprio nel medioevo, come le stesse Santa Prisca, Santa Sabina e la basilica dei Santi Bonifacio e Alessio.
Lo sapete che all’interno della basilica di Santa Sabina è custodita quella che la leggenda chiama la “pietra del diavolo”?
Si tratta di una grande pietra nera in basalto poggiata sopra una colonnina che indica il luogo dove, secondo la tradizione, San Domenico passava le notti in preghiera. La leggenda vuole che il diavolo, mal tollerando l’intensa pietà con cui il santo pregava sul sepolcro contenente le ossa di alcuni martiri, gli abbia scagliato contro questa stessa pietra che però non colpì Domenico, ma infranse la lapide che copriva il sepolcro: le spaccature, sia sulla lapide che sulla pietra, sono ancora ben visibili.
Una ricca famiglia romana, i Savelli, scelsero l’Aventino proprio per costruire la loro immensa roccaforte, trasformata in epoca moderna nel meraviglioso Giardino degli Aranci. Dalla terrazza al suo interno si gode uno dei panorami più spettacolari dell’intera città e il profumo degli alberi di aranci amari rendono la passeggiata ancora più deliziosa!

Sulla sommità del colle un’inaspettata sorpresa accoglie il visitatore: la villa del Gran Priorato di Malta. Storia e mito si intrecciano nella piazza dei Cavalieri di Malta, decorata e impreziosita da obelischi, iscrizioni e numerosissimi simboli dal carattere misterico.
E non si deve perdere l’occasione di sbirciare attraverso il famosissimo buco della serratura del portone della villa per ammirare la cupola di San Pietro da un punto di vista del tutto eccezionale!
Una curiosità: in questo preciso punto è possibile ammirare tre stati diversi contemporaneamente, l’Italia, il priorato di Malta e il Vaticano!
L’ultimo dei luoghi che rende incantevole l’Aventino è il Roseto Comunale. L’area in cui in epoca romana sorgeva il tempio dedicato alla dea Flora, in epoca medioevale e rinascimentale un vasto campo con orti, venne acquistata nel 1645 dalla Compagnia Ebraica di Carità e Morte per destinarla a cimitero israelitico.

Il Cimitero Ebraico venne poi chiuso nel 1895, le tombe trasferite al Verano e nel 1950 venne scelto dal Comune come luogo ideale per aprire il nuovo roseto (il precedente sul Colle Oppio andò distrutto durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale).
Come ringraziamento alla comunità ebraica che aveva permesso di ricreare il roseto in un luogo a loro sacro, venne posta all’ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione, mentre i vialetti che dividono le aiuole all’interno del roseto, furono disegnati con la forma della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell’Ebraismo.
È un luogo magico e incantato che durante il mese di Maggio raggiunge il suo massimo splendore: più di 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo sbocciano all’unisono in un tripudio di colori.
Che aspettate? L’Aventino vi aspetta!
Autore L’Asino d’Oro Associazione Culturale